I mesi invernali possono sorprenderci con temperature sotto lo zero, specialmente in alcune parti d'Italia, dove in inverno la temperatura può scendere fino a -25 gradi Celsius. Temperature così basse possono portare a problemi di congelamento delle pompe di calore. Le pompe di calore sono dispositivi che utilizzano l'energia dall'ambiente esterno - aria, acqua o suolo - per generare calore per il riscaldamento degli edifici. Tuttavia, in condizioni estreme, quando la temperatura scende sotto un certo livello, l'acqua all'interno della pompa può congelare, causando danni al dispositivo. Le conseguenze del congelamento di una pompa di calore possono essere serie, includendo guasti al sistema di riscaldamento, necessità di riparazioni o sostituzione della pompa. Per questo motivo, è importante proteggere adeguatamente la pompa contro il congelamento, ad esempio isolandola correttamente e utilizzando misure preventive specifiche.
Troverai le risposte a queste domande nell'articolo seguente.
✅ Rispondendo alla domanda posta nel titolo - no, non tutte le pompe di calore possono congelare - esistono diversi tipi di pompe di calore e non tutte sono esposte allo stesso grado di rischio di congelamento. Le pompe di calore di tipo split non sono così vulnerabili al congelamento come quelle monoblocco, poiché il circuito dell'acqua è collocato all'interno dell'edificio. Nel caso delle pompe di calore di tipo split, l'unità esterna preleva energia termica dall'ambiente e la trasferisce all'unità interna. Quest'ultima è responsabile del riscaldamento dell'edificio. Il circuito dell'acqua è chiuso, il che significa che non vi è contatto diretto con le condizioni atmosferiche esterne. Di conseguenza, la pompa di calore di tipo split non è esposta al congelamento, nemmeno a temperature molto basse. In inverno, quando la temperatura esterna è molto bassa, una pompa di calore di tipo split può ancora funzionare in modo relativamente efficiente, fornendo calore all'interno dell'edificio.
Diverso è il caso della pompa di calore di tipo monoblocco, che è molto più esposta al rischio di congelamento durante i mesi invernali rispetto alla pompa split. Una pompa di calore ad aria di tipo monoblocco posizionata interamente all'esterno dell'edificio è molto più vulnerabile alle condizioni atmosferiche avverse. Di conseguenza, esiste un certo rischio di congelamento dei tubi, soprattutto in caso di interruzione dell'alimentazione elettrica che impedisce l'attivazione dei meccanismi di protezione contro il gelo. Se la temperatura esterna scende sotto lo zero, l'acqua o il freon con cui è riempito l'aggregato della pompa possono congelare, il che può portare alla rottura dei componenti dell'apparecchio. In casi estremi, ciò potrebbe rendere la pompa praticamente da rottamare.
Le pompe di calore possono congelare in condizioni avverse, come un'interruzione di corrente o una bassa temperatura ambientale (inferiore a 0 gradi Celsius per l'acqua). Quando il sistema è privo di corrente, la pompa di calore smette di funzionare, causando l'arresto della circolazione del fluido refrigerante. Se in quel momento la temperatura esterna è inferiore al punto di congelamento del fluido refrigerante, si può verificare il fenomeno comunemente noto come "congelamento della pompa di calore".
Bisogna inoltre considerare che non è necessaria un'interruzione di corrente per provocare il fenomeno. Temperature ambientali molto basse, combinate con una scarsa protezione della pompa (assenza di isolamento, fluido refrigerante non adatto), possono contribuire al congelamento delle pompe di calore. Se il fluido refrigerante non è adeguatamente scelto per le condizioni atmosferiche (concentrazione o tipo errati) e non è sufficientemente protetto contro il gelo, può congelare nei componenti della pompa, causando danni agli stessi.
✅ Non bisogna demonizzare il rischio di congelamento delle pompe di calore – accade raramente e bisogna sapere in quali condizioni può verificarsi. Tuttavia, se il rischio di un'interruzione di corrente è reale e c'è la possibilità di forti gelate, vale la pena considerare una protezione aggiuntiva delle pompe di calore monoblocco contro il gelo. Le conseguenze del congelamento dell'unità esterna sono spesso disastrose sia dal punto di vista finanziario che pratico.
Quando una pompa di calore congela, può portare a diverse conseguenze che influenzano la sua efficienza, le prestazioni e persino i componenti. Ecco le conseguenze del congelamento di una pompa di calore. È importante tenere presente che ciascuna delle conseguenze elencate di seguito può portare a un danneggiamento totale dell'apparecchio, con conseguenti elevati costi di sostituzione della pompa con una nuova.
Quando i componenti della pompa di calore, in particolare la serpentina dell'evaporatore, congelano (ad esempio a causa della mancanza di un'adeguata isolazione), il processo di scambio termico viene ostacolato o addirittura impedito. Questo riduce l'efficienza della pompa di calore, che fatica ad assorbire calore dall'aria circostante. Di conseguenza, la pompa di calore può essere costretta a lavorare di più e più a lungo per raggiungere la temperatura desiderata nell'ambiente, portando a un maggiore consumo di energia e a bollette più alte.
Una pompa di calore non preparata alle condizioni atmosferiche può congelare, portando a un funzionamento intermittente. Questo non solo affatica i componenti, ma comporta anche un maggiore deterioramento, potenzialmente riducendo la durata complessiva del sistema.
Il congelamento può interessare non solo i componenti stessi, ma anche il fluido refrigerante. Questa situazione influisce sulla sua circolazione corretta nei componenti della pompa di calore. Quando il fluido refrigerante non circola correttamente, il processo di scambio termico può essere compromesso. Ciò può provocare ulteriori problemi, tra cui il potenziale danneggiamento del compressore a causa del ritorno del refrigerante liquido al compressore durante i cicli di sbrinamento.
L'espansione dell'acqua congelata nei componenti del sistema può causare danni fisici ai componenti interni della pompa di calore. Ad esempio, la formazione di ghiaccio nelle serpentine può portare alla flessione, deformazione o persino rottura delle lamelle o dei tubi della serpentina. Questi danni possono comportare costose riparazioni e una ridotta durata della pompa di calore, fino al danneggiamento totale.
Per proteggere la pompa di calore dal gelo, è necessario seguire le linee guida del produttore. Innanzitutto, occorre installare un sistema di protezione che eviti danni alla pompa durante le basse temperature. Ciò può essere ottenuto mediante l'uso di un'isolazione termica speciale, con cui rivestire la pompa. Inoltre, in caso di temperature estremamente basse, è importante verificare che la pompa sia dotata di un sistema di sbrinamento, che rimuova eventuali depositi di ghiaccio (che oggi è generalmente uno standard). È necessario controllare regolarmente che non ci siano danni o perdite causate dal gelo. In caso di dubbi, è consigliabile consultare un esperto che possa aiutare a proteggere la pompa dagli effetti negativi delle basse temperature. Inoltre, si consiglia di eseguire le seguenti operazioni per evitare il congelamento dell'impianto:
Le operazioni sopra indicate, in particolare l'uso del glicole, dovrebbero proteggere la tua pompa di calore dal congelamento anche durante i periodi di gelo intenso. È importante ricordare che, per il corretto funzionamento di un sistema a pompa di calore monoblocco funzionante con glicole, è necessario scegliere anche uno scambiatore di calore adeguato per la pompa, in modo da collegare il circuito della pompa a glicole al sistema di riscaldamento o acqua calda sanitaria (è consigliato che il sistema di riscaldamento centralizzato della casa funzioni comunque con acqua; lo scambiatore serve quindi a separare il circuito a glicole). Nella nostra offerta troverai, tra l'altro, scambiatori di calore a piastre dedicati per le pompe di calore.
Disponibile
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È importante ricordare che la scelta degli scambiatori di calore per le pompe di calore monoblocco, progettate per funzionare in impianti glicole/acqua, non è né intuitiva né semplice. Per garantire alla nostra pompa la possibilità di operare a temperature il più basse possibile (e quindi assicurarsi bollette elettriche più basse per l'applicazione specifica), lo scambiatore deve avere una superficie di scambio termico adeguatamente ampia. Tale scelta dovrebbe essere effettuata da persone esperte nella selezione degli scambiatori per le pompe di calore, tenendo presente che non tutti gli idraulici hanno la formazione o l'esperienza necessarie in questo campo. Se lo scambiatore di calore è sottodimensionato, la pompa di calore potrebbe dover lavorare a temperature più elevate (per raggiungere il cosiddetto comfort termico negli ambienti), il che comporterà un maggiore consumo di energia elettrica. Nei casi di sottodimensionamento estremo dello scambiatore di calore, l'intero sistema potrebbe non funzionare correttamente, tanto da provocare un edificio freddo e privo di comfort termico.
Disponibile
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